3 & 4 Kitaro

Salve sono Nael256 ed ieri ci ho provato a far uscire il Post, ma ho avuto sfortuna, anche se ho letto (ed come se ho letto 300 e passa pagine), non sono riuscito a scriverlo, anzi mi sono pure beccato un po’ di malanno, per farla breve dovevo essere da qualche parte la sera, ma mi sono beccato la pioggia e dovendo tornare a casa e niente eccomi qua.
Alla fine ho sfruttato lo stacco per leggere entrambi i Volumi di Kitaro, per la precisione le Spaventose Avventure di Kitaro e le Inquietanti Avventure di Kitaro, raccolte edite da J-Pop, anche se non ho fatto troppe ricerche a riguardo sul criterio, credo che sia in ordine cronologico di uscita, mi informerò un giorno.
Vi aggiornerò un giorno, ma ora Iniziamo.

“fin dai tempi in cui l’umanità non esisteva, noi abbiamo vissuto su questa terra.”
Leggendo Kitraro mi sono sentito come più che mai proiettato in un altro luogo ed in un altra epoca, letteralmente incarnazione dello spirito del tempo (zeitgeist), si parla di un periodo complesso, prima della ripresa economica del giappone, a cavallo tra ruralità e modernità, uno dove possiamo trovare salaryman in giacca e cravatta e contadini vestiti in yukata (in realtà non sono un gran conoscente della cultura giapponese ed ho scelto lo yukata perchè suono molto giapponese ma non è un kimono, sicuramente non era il vestiario dei contadini giapponesi, immaginatevi che abbia detto abito in iuta).
Le varie avventure mischiano il macabro con la semplicità delle storie popolari per bambine, non che queste mancassero di elementi inquietanti, in questo caso si parla di yokai, spiriti e mostri giapponesi, anche se è un po’ più complicato di così, mi viene in mente come creature tra streghe, vampiri e frankenstein (il mostro non il dottore) vengono descritti in una storia come pari degli yokai, ma occidentali.
Insomma un connubio di molti elementi, Kitaro stesso ne è esempio, l'ultimo di una stirpe, ha un chanchanko (una sorta di gilet) e geta (dei sandali tipo) magici, poteri come la telecinesi, oltre a capacità di vari animali, come una lingua proiettabile da camaleonte, capelli che possono diventare come agi di un porcospino, una scarica elettrica in acqua come quella di un'anguilla, ma anche rizzare i capelli per fare da radar o lanciare le dita dei piedi come missili, oltre ad altre capacità da spirito, questo è figo Kitaro, anche se la cosa che trovo più figo è che abbia suo padre nella cavità oculare sinistra.
“e poi ultimamente gli yokai sono molto popolari”
Le varie avventure sono antologia dove molto spesso Kitaro deve risolvere i problemi che gli yokai causano agli umani, anche se preferisco le altre storie, come quella del Treno Fantasma, dove è Kitaro che nella sua vita quotidiana da una “lezione” agli altri grazie all'aiuto degli yokai.
Le risoluzioni dei problemi causati dagli yokai sono quanto sempre fantasiose, come qui assurdi rimedi e soluzioni che ogni tanto si sentono in giro, come il far rimbalzare i raggi magici degli avversari con degli specchi, oppure immergersi nella fredda neve per ghiacciare uno spirito gassoso che ti sta possedendo, qualcosa di semplice quanto credibile, anche se per certi versi prende i connotati fantascientifici, usando concetti medici o tecnologici di quell'epoca.
Un elogio anche allo stile grafico, sarà che sono un fan dell'ultima ora del fumetto franco-Belga, ma personaggi semplici su sfondi dettagliati mi colpisce sempre, non saprei dire come ha fatto gli sfondi, ma hanno un tratteggio simil puntinismo, dove a dare sostanza agli elementi di sfondo sono piccoli dettagli e dei neri e grigi molto pesanti, questo in contrasto con dei personaggi semplici, stilizzati quasi in stile cartoon, ma non per questo non strani o inquietanti.
“Ge Ge Ge Ge” gli insetti che alla fine di ogni avventura cantano la canzone di Kitaro.
Su Shigeru Mizuki non so molto se non che ha perso il braccio con cui disegnava e scriveva durante la seconda guerra mondiale e che era di Osaka, dell’epoca post bellica giapponese Osaka è dove il Manga più a avuto svolte, si parla non solo di Tezuka (soprannominato dio dei Manga), ma anche dove è nato Kage (rivista a noleggio Manga precursore del Gekiga) e chissà che altro scoprirò di quel posto un giorno, personalmente un luogo da visitare più di Tokyo o Kyoto, anche se odio sia il mare sia le grandi città.
Mi sa che proverò a guardarmi anche le vecchie opere animata di Kitraro nei prossimi giorni, alla prossima.


Ancora da leggere i Segreti di Kitaro (che non è un fumetto, ma non è così pieno di testo)

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